Istanti di dolore che si accendono e

si spengono, come luci di navi in cerca di soccorso,

come cose da niente eppure, al momento,

come massi legati alle braccia che fanno

sprofondare nel letto, nel mare

e il lenzuolo la sabbia sul fondo.

Adesso ho un’età in cui il corpo reclama di essere visto

tra le cose del mondo, come cosa normale,

cosa da niente, appunto, come nave che

voglia attraccare in un porto sicuro

dove gli uomini stanchi possano correre

con il passo pieno di chi torna da un viaggio.

Solo per poco però, solo per dire che hanno visto la terra;

poi il corpo, la nave si rimettono al largo,

si rimettono al loro spavento, senza una rotta, persi

in partenza, a cercare nel mare, nel letto

il riflesso sfatto del mondo.